Favoletta

Aperto da Vadocomeundiavolo, 06 Agosto 2013, 23:00:56

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Vadocomeundiavolo

La nave andava per cazzi suoi. I motori a volte si accendevano, funzionavano per un po', poi si spegnevano. Tecnici e addetti non sapevano spiegare come ciò avvenisse. Dalla cabina di pilotaggio si tentava di dirigere la nave, ma spesso lo si faceva mentre i motori non funzionavano e il tutto era piuttosto inutile. In realtà la direzione della nave, più che altro, era decisa dalle onde e dai venti. Se qualcuno stava male era sempre ostico trovare medici e soccorsi, perché tutti erano troppo impegnati a fare altro. Qualcuno diceva che bisognava cambiare il capitano, ma di capitani ne avevano già cambiati parecchi e in pochi avevano capito che il capitano poteva fare ben poco, nonostante alle cene di gala si vantasse delle proprie capacità. Qualcuno aveva fatto notare che molti tra i superiori dell'equipaggio facevano sparire argenteria e oggetti di valore, ma si tendeva a intervenire poco perché la pratica era molto diffusa. I passeggeri erano distratti dalle iniziative degli addetti all'animazione i quali organizzavano giochi sempre più stupidi che la gente sembrava apprezzare molto. La radio gracchiava e le notizie sui temporali o sul vento, su quel che succedeva intorno, erano spesso incomprensibili. Il problema era anche che capitani, luogotenenti e ufficiali spesso possedevano buona parte delle strumentazioni di comunicazione che usavano più che altro per parlare coi parenti a discapito di una comunicazione collettiva. C'era tutto un reparto rematori che ogni tanto riuscivano a fare spostare la nave di un po' ma essa era diventata troppo pesante e i rematori erano nutriti sempre peggio e quasi in mai in misura della loro reale fatica. Ai piani superiori, la gente della prima classe si lamentava perché le piscine non venivano pulite regolarmente, chi poteva pagava qualcuno perché lo facesse, ma poi impediva agli altri ricchi l'accesso alla piscina; allora qualcuno di essi era riuscito a ottenere dagli ufficiali l'usufrutto personale di piscine e campi da golf pagandoli profumatamente o semplicemente per questioni di parentela. In pochi si chiedevano di dove venissero quelli della prima classe, in realtà c'erano nati in prima classe, non avevano nessun merito per questo, avevano ereditato la prima classe secondo regole molto antiche che non avevano più nessun valore ma che erano rispettate religiosamente da tutti. Quelli delle classi inferiori accettavano queste leggi assurde perché astutamente, i passeggeri di prima classe organizzavano ogni tanto una riffa tra gli inferiori e chi vinceva poteva accedere alla prima classe e così erano in molti ad accettare i privilegi dei pochi semplicemente perché speravano un giorno di far parte dei pochi. nel tempo, si erano allevate intere generazioni di passeggeri i quali, nutriti da sensi di colpa religiosi o ideologici ritenevano indispensabile che le cose stessero come stavano, terrorizzati all'idea che la nave si ribaltasse o cambiasse improvvisamente direzione. C'era chi protestava su qualunque cosa fosse organizzata dagli ufficiali semplicemente perché era organizzata dagli ufficiali, anche se si trattava di cose giuste, costoro protestavano perché erano sicuri che impedendo agli ufficiali di fare qualsiasi cosa, le cose sarebbero migliorate.
C'erano qua e là persone, non erano poche ma era difficile notarle, che facevano l'unica cosa che fosse ragionevolmente possibile fare in quello stato di confusione totale: tenevano pulito; ma non era facile perché invece tutti gli altri sembravano ignorare totalmente la pulizia della nave. In molti se la prendevano coi clandestini che erano così chiamati perché erano saliti sulla nave di recente, mentre tutti pensavano che la nave appartenesse a chi ci stava da più tempo, anche se non si sa esattamente da quanto tempo occorra stare su una nave per diventarne proprietari. In realtà i clandestini facevano i lavori più umili e, quando non avevano un lavoro, facevano quello che facevano gli umili passeggeri delle ultime classi: rubavano a chi gli capitava a tiro. In molti perciò volevano che fossero gettati a mare o uccisi perché l'enorme furto che le classi superiori perpetuavano a discapito delle inferiori era stato ormai metabolizzato, veniva travestito da legge, oppure venivano distratti coloro che lo subivano con notizie allarmanti passate al megafono ed era molto meno visibile dei piccoli furti dei clandestini e degli umili che apparivano a quelli delle classi inferiori come una vera piaga e spesso lo diventavano perché quelli delle classi inferiori anche se non erano umili, se la passavano male.
Ma la più grossa distrazione era l'elezione del capitano e degli ufficiali, una cosa da un lato molto ambita perché potevano parteciparvi anche quelli delle classi inferiori, anche se in basso numero, e dava la possibilità di accedere direttamente alla prima classe. Nel tempo si erano organizzati gruppi per sostenere determinati capitani che portassero avanti certe idee di navigazione. In realtà queste idee quasi mai avevano a che fare con la navigazione, spesso erano superstizioni, vecchi rancori, magie irrazionali e i gruppi che le sostenevano lo facevano perché ritenevano che se fosse passata la propria superstizione anziché quella degli avversari sarebbe migliorata la loro vita. Attraverso questo antico gioco ciascuno voleva imporre le proprie esigenze personali spacciandole per bene comune. Questo tipo di competizione era portata avanti continuamente e tutti ne erano distratti, persino i ricchi, persino quelli che non avevano niente. E ogni volta che c'era un capitano nuovo i suoi sostenitori pensavano "Ora sì che la nave si metterà a navigare" mentre i suoi detrattori pensavano "Ora sì che andremo alla rovina".
Nel frattempo la nave andava per cazzi suoi.


L'unica cosa che mi sento di aggiungere a questo già lunghissimo scritto è che una nave che va per cazzi suoi non è una nave allo sbando. Mai nello scritto si dice che un qualsiasi capitano può far andar meglio la nave, né mai è successo in passato. Si dice che è impossibile per passeggeri ed equipaggio incidere se non superficialmente sulla rotta, che è imperscrutabile, ma c'è. Non è un naufragio, è una navigazione.


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c.alessandro75

Questa favoletta mi fa venire in mente un Paese.................. XXXXXXXXX
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