DAI GIORNALI

Aperto da Claudio M, 28 Aprile 2010, 08:23:11

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Claudio M

Leggo dai giornali che la Grecia quasi in bancarotta a causa del debito pubblico elevato, e l'Italia non e' che si senta molto bene.
Sempre piu' ultimamente mi trovo a parlare con persone di varie collocazioni, e il discorso e' sempre lo stesso .... mancano i soldi.
Le forze armate non hanno denaro per acquistare ricambi per manutenzionare i mezzi, la marina per spostare le navi ha penuria di carburante, amici nella polizia mi dicono  di aver portato in ufficio vecchi loro 286 per poter lavorare, devono fare straordinari per mancanza di personale ma senza retribuzione, solo a recupero, l'IMPS sottoorganico e io dopo oltre un anno non ho ricevuto ancora la liquidazione e ho paura quando a ottobre saro' in pensione visto che colleghi dopo 8 mesi sono ancora senza retribuzione, i comuni non hanno fondi per aggiustare le strade, assunzioni non se ne fanno piu' ma noi abbiamo i parlamentari piu' pagati dell'europa ... bhe' in qualcosa almeno siamo i meglio, anche per il costo dei carburanti siamo i piu', consoliamoci.

Leggo .... leggo che Napolitano bacchetta ancora i magistrati che si rivolgono contro i politici, come se la colpa fosse dei magistrati se abbiamo una classe politica cosi com'e', una emerita schifezza, ma non importa l'importante e che il presidente mostri di essere sveglio, anche se bacchetta a casaccio.

Aspettate .... leggo pure che Vendola ha nominato la sua giunta regionale e ha messo le "femmine" fifty fifty con i "maschietti" 7 e 7.
Dicono che in Puglia si respira aria nuova, diversa, ..... sara' a me sembra la solita puzza, ma si sa io sono troppo critico e il mio parere non conta, ma di una cosa sono certo e vale a dire che non e' cambiando la disposizione dei due sessi che cambiano o cambierebbero i governi in meglio. Oggi ci si sciala tanto con le quote rose (io se fossi donna mi offenderei) come se mettendo piu' gentil sesso si governi meglio, SONO I FATTI QUELLI CHE CONTANO non le sottane.
Comunque e' vero le donne potrebbero essere piu' sagaci degli uomini, basta che non imparino troppo da questi ultimi.

:)  :)   ;)

Ciao bella gente.

Fordista dal 1985.

legis

Caro Claudio tra un po ci ritroveremo come la Grecia anche noi....
Se leggi i dati istat ci si rende conto della tragicità della situazione. Se fossi chi so io farei un disegno di legge.... I parlamentari non debbono percepire stipendio (sarebbe anche un modo per ripulire il parlamento da chi ha scambiato la politica per una sistemazione a vita x spillare soldi allo stato). Ora il 90% dei parlamentari non sono alla fame anzi...Vorrebbero famrni credere che se per 5 anni (quanto dovrebbe durare un mandato) lavorando gratis per l'italia andrebbero all'elemosina. Solo che a questo nessuno ci pensa.
Nell'antica Roma il politico doveva fare il suo lavoro solo ed esclusivamente per Roma. Qui chi si fa eleggere fa solo i ..azzi suoi. Fottendosene altamente della miriade di problemi.
Ciò che dici in merito alle F.O. è vero. Pensa che alcuni usano anche l'auto propria per spostarsi.
Sai ricordo un fatto passato. Falcone e Borsellino in sieme ai giudice del Pool acquistarono di tasca loro una fotocopiatrice poichè ne avevano bisogno e lo stato non si decideva ad acquistarla. Parliamo degli anni 80-90.
Allora la mia domanda sorge spontanea ma da quanto tempo questo paese sta con le braghe calate a farsi inc@@@are dalla classe politca e dalla delinquenza??? Dove sono gli Italiani?????

Ciao :)
:icon_lol: La fortuna favorisce la mente preparata  :icon_lol:

ENTRA NEL MIO GARAGE

Claudio M

Embhe', Legis, la tua analisi e' simile alla mia e come potrebbe essere diverso? Questa e' la situazione.

Purtroppo entrare in politica non e' piu' una missione, ma, e' risolvere (per alcuni) il problema della disoccupazione per altri un vero e proprio bussiness, per altri ancora costruirsi una corazza per non essere perseguitati dalla legge.

Non si puo' pensare che un buon padre di famiglia (il famoso della giurisprudenza) abbia i suoi figli senza lavoro e senza denari e lui si goda la vita ai massimi termini ... lo fara', se anche i suoi figli stanno bene, i nostri politici si comportano come il "buon padre di famiglia"????

Fordista dal 1985.

Claudio M

#3
E voglio rincarare la dose, mentre l'Italia segue a rotta di collo la Grecia, questa e' la maggior preoccupazione del nostro governo

Dalla Repubblica

Giustizia, pronto ddl costituzionale
per riproporre il lodo Alfano

Fordista dal 1985.

Il Benzi

Caduta la Grecia, sta per cadere il Portogallo.
E siccome l'appetito vien mangiando, a ruota seguiranno Irlanda, Spagna e Italia.
Per l'Italia l'attacco degli speculatori potrebbe significare secessione: il Nord satellite del Centro Europa con quel che resta dell'euro, il Sud con gli altri Paesi mediterranei, con il ritorno alla lira, alla dracma, alla peseta e allo scudo supersvalutati.
Il destino del vecchio continente e del suo sogno di solidarietà e di coesione è nelle mani della Germania e del suo storico bisogno di "spazio vitale", a 70 anni dall'inizio della seconda guerra mondiale, partita ancora una volta dalla Germania.
Auguriamoci che la notte porti consiglio e che la signora Merkel non decida di cannibalizzare l'Europa.
Anche perché ben 80 miliardi di debito greco sono nelle casse tedesche: speriamo almeno che non soffra di autolesionismo.
- Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo.- Voltaire -
- Se un uomo non è disposto a correre qualche rischio per le sue idee o le sue idee non valgono nulla o non vale niente lui.- Ezra Pound - 

Claudio M

Citazione di: Il Benzi il 28 Aprile 2010, 11:37:41
Caduta la Grecia, sta per cadere il Portogallo.
E siccome l'appetito vien mangiando, a ruota seguiranno Irlanda, Spagna e Italia.
Per l'Italia l'attacco degli speculatori potrebbe significare secessione: il Nord satellite del Centro Europa con quel che resta dell'euro, il Sud con gli altri Paesi mediterranei, con il ritorno alla lira, alla dracma, alla peseta e allo scudo supersvalutati.
Il destino del vecchio continente e del suo sogno di solidarietà e di coesione è nelle mani della Germania e del suo storico bisogno di "spazio vitale", a 70 anni dall'inizio della seconda guerra mondiale, partita ancora una volta dalla Germania.
Auguriamoci che la notte porti consiglio e che la signora Merkel non decida di cannibalizzare l'Europa.
Anche perché ben 80 miliardi di debito greco sono nelle casse tedesche: speriamo almeno che non soffra di autolesionismo.


Tu sei andato molto piu' avanti di me, questa volta mi hai superato in fantasia (e mi tanto fantasia).

Pero' il problema del governo rimane azzittire la giustizia.

Fordista dal 1985.

Il Benzi

perchè la questione "grecia" non è una questione nostra.
o meglio non solo...

- Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo.- Voltaire -
- Se un uomo non è disposto a correre qualche rischio per le sue idee o le sue idee non valgono nulla o non vale niente lui.- Ezra Pound - 

Sel-mig

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Non può piovere per sempre

Claudio M

Oggi e' toccata alla Spagna essere declassata ... speriamo che Ilbenzi non c'azzecchi troppo.

Fordista dal 1985.

Horus

io sono sempre più terrorizzato per il futuro di mio figlio!

Claudio M

Citazione di: Horus il 29 Aprile 2010, 13:23:29
io sono sempre più terrorizzato per il futuro di mio figlio!


Lo sono anche io.

Fordista dal 1985.

Il Benzi

Moody's: «Banche italiane a rischio»
Per l'agenzia di rating a rischio i sistemi bancari anche di Portogallo, Spagna, Gran Bretagna e Irlanda
- Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo.- Voltaire -
- Se un uomo non è disposto a correre qualche rischio per le sue idee o le sue idee non valgono nulla o non vale niente lui.- Ezra Pound - 

Claudio M

Citazione di: Il Benzi il 06 Maggio 2010, 16:10:10
Moody's: «Banche italiane a rischio»
Per l'agenzia di rating a rischio i sistemi bancari anche di Portogallo, Spagna, Gran Bretagna e Irlanda


Non ne ho dubbio, sono gia' preoccupato.

Fordista dal 1985.

focus_love

Posto un link alle teorie della scuola economica austriaca, non sono le teorie che vanno per la maggiore, ma hanno una certa reputatione per aver predetto con molto anticipo quanto e' accaduto negli ultimi anni e quanto sta accadendo:

http://www.usemlab.com/

Vedere anche: http://www.usemlab.com/index.php?option=com_content&view=article&id=379:seconda-critica-alla-qfine-della-finanzaq&catid=21:scuola-austriaca-di-economia&Itemid=51

In inglese:
http://mises.org/

No, la situazione non e' rosea. Forse non abbiamo molto tempo prima del "crack up boom", come lo chiamano loro:

http://www.usemlab.com/index.php?option=com_content&task=view&id=306&Itemid=1
che portera' al collasso finale con fallimento degli stati sovrani, compresi gli USA. Sempre se hanno ragione.

L'interventismo attuale serve solo a "privatizzare gli utili e socializzare le perdite". Insomma, i default delle banche e degli stati li paghiamo noi ...

Politics is the art of looking for trouble, finding it everywhere, diagnosing it incorrectly and applying the wrong remedies (Groucho Marx)

Claudio M


Fordista dal 1985.

focus_love

Citazione di: Aliseo il 06 Maggio 2010, 16:50:46
Odio i link!

Basta clickarci sopra  ;D

Non posso postare tutto il materiale, e inondare il forum!
Dai, posto uno degli articoli da usemlab.com:

Le Tappe del Crack Up Boom       Stampa
12 Ottobre 2008


Crack Up Boom. Inutile cercarlo nei testi di macroeconomia ufficiale. E' una parola che non esiste. Mises invece ne ha parlato sempre nei suoi libri. Tanti economisti e analisti di Scuola Austriaca ne parlano in lungo e largo su internet . Solo in Italia se ne sente parlare pochissimo. Noi ne parliamo da anni.

Undici Maggio 2006 nel vecchio sito scrivevamo:

Alla nomina di Copter Ben, Bernake l'elicottero, una cosa era divenuta immediatamente chiara: il destino delle economie sarebbe stato il crack up boom. Sono passati 6 mesi circa dal quella nomina, e meno di 4 dal passaggio effettivo di consegne, e il mercato dei metalli ha confermato la nostra ennesima intuizione come fattuale, concreta, reale: siamo sul sentiero di un clamoroso Crack Up Boom, chi non ha ancora capito cosa sia, faccia una ricerca su sgugol, si legga Mises, sfogli il forum di questo sito, si informi e anche in fretta, perchè le leggi economiche non perdonano gli ignoranti.

Ignoranza del pubblico che come scrive Mises:

"...è un fattore necessario per il buon funzionamento di una politica inflazionistica".

Sono anni che i banchieri centrali approfittano dei benefici deflazionistici della globalizzazione per attuare massicce politiche inflazionistiche. La compensazione tra i due fattori (inflazione monetaria delle banche centrali e deflazione dell'economia globale) ha dato come risultato un aumento dei prezzi tutto sommato contenuto, benché negli ultimi anni esso abbia cominciato ad accelerare, e ha permesso loro di premere sul pedale dell'inflazione monetaria in maniera indisturbata.

E' stato un facile gioco di prestigio che ha causato danni enormi alla popolazione. Non solo ha causato tutte le bolle in serie finora sperimentate, che hanno succhiato la gente a rovinarsi di volta in volta nel mercato azionario o in quello immobiliare. Non solo ha causato quelle distorsioni alla struttura del capitale che richiederanno anni per essere corrette, ma ha anche impedito che la masse beneficiassero di un aumento graduale del potere di acquisto dovuto ai vantaggi apportati del libero scambio e della globalizzazione.

Aumento del potere di acquisto che non solo non si è affatto realizzato. Ciò che abbiamo sperimentato è stato proprio l'opposto. Una graduale erosione del potere di acquisto ben superiore alle cifre taroccate degli istituti di statistica. Euro o non Euro, la colpa è semplicemente dell'inflazione monetaria di questi ultimi 15 anni.

Davanti al gioco di prestigio, l'ignoranza del pubblico ha continuato a scambiare gli effetti per le cause, accusando di volta in volta gli attori sbagliati. I movimenti no global, ad esempio, guidati da una ignoranza economica che ha pochi rivali, hanno scaricato le colpe della povertà serpeggiante alla globalizzazione, sollevando i burattinai dalle loro responsabilità.

Il sospetto che tali movimenti siano stati finanziati dietro diversi passaggi proprio dalle elité che proteggono i banchieri centrali è inevitabile. Troppo comodo trovare qualcuno che scarichi i danni causati dalle loro politiche inflazionistiche sul commercio, sul movimento globale di persone e capitali, fattori invece altamente positivi per il sistema economico nel suo complesso.

L'astuzia di chi fa il burattinaio di questo tragico teatro non è da sottostimare. Mai. E il burattinaio nel corso di tutti questi anni ha nascosto bene le sue mani. Tutti i giorni muove con arte quei tanti pupazzetti che invertono di continuo la causa con l'effetto, in un gioco di prestigio che continua a confondere tutti quanti. Meno gli economisti di scuola austriaca.

Alla resa dei conti, quella che è giunta finalmente sotto gli occhi di tutti, i burattinai sono pertanto ancora ai loro posti, mai messi in discussione, anzi ben sostenuti dalle chiacchiere dei loro pupazzetti. Effetto per causa, causa per effetto. Il gioco è fatto. E adesso legittimati dall'ignoranza del pubblico hanno intrapreso un inevitabile percorso inflazionistico ancora più spaventoso.

Purtroppo siamo solo al termine della prima tappa di quello che Mises aveva definito crack up boom. Nel suo libro Teoria della Moneta e del Credito (pubblicato la prima volta nel 1912) a pagina 459 del testo inglese, Mises rende chiarissime le tre tappe del crack up boom con un esempio facilissimo da comprendere.

Ecco la prima tappa:

"L'ignoranza del pubblico è un fattore necessario per il buon funzionamento di una politica inflazionistica. Lo stimolo inflazionistico funziona fintanto che la casalinga pensa: "ho un disperato bisogno di una padella, però i prezzi sono troppo alti, aspetterò che scendano".

Siamo in questa tappa, in cui i prezzi hanno cominciato già da qualche tempo a salire. La massaia vorrebbe comprarsi la padella ma comincia a sentire il peso della diminuzione del potere di acquisto, ed è costretta a rimandare l'acquisto. Le bufale diffuse dai media sull'arrivo della recessione e sulla presunta deflazione che ne deriverà, le fa pensare che i prezzi potranno ricominciare a diminuire.

L'esempio del prezzo del petrolio dei nostri giorni è illuminante. Si comincia a notare una lieve flessione nel prezzo, e molti sono convinti che continuerà a scendere. Gli economisti in tv raccontano che l'inevitabile recessione in arrivo, pur non essendo una bella cosa, spingerà perlomeno i prezzi verso il basso, restituendo potere di acquisto alla popolazione.

Mentre si cerca di convincere il pubblico di questa ennesima idiozia, i banchieri centrali e lo stato continuano ad agire indisturbati, anzi sono persino sostenuti dal pubblico che vuole essere protetto e salvato dalla crisi di cui essi stessi sono i primi responsabili.

Continuano pertanto a inflazionare il sistema in maniera sempre più massiccia per sostenere la grande piramide rovesciata. L'effetto è che i prezzi anzi che continuare a scendere ricominceranno presto a risalire. E qua Mises descrive la seconda tappa del crack up boom:

"[lo stimolo inflazionistico] cessa invece di funzionare quando la gente scopre che la politica inflazionistica continuerà, causando una forte accelerazione dei prezzi. La fase critica comincia quindi quando la casalinga pensa: "oggi non ho bisogno di una padella, però potrebbe servirmi tra un anno o due. Meglio comprarla subito perchè dopo mi costerà molto di più."

La seconda tappa potrebbe richiedere molto meno tempo di quello richiesto per la maturazione della prima fase durata praticamente dal 2004 a oggi. Se i prezzi ricominciassero ad accelerare dopo questa pausa, la popolazione potrebbe rendersi presto conto dell'inflazione monetaria generata in questo periodo di "salvataggio del sistema".

Si procede quindi verso la terza e ultima tappa:

"La catastrofica fine della politica inflazionistica si avvicina. Nell'ultima fase la casalinga pensa: "non ho bisogno di un altro tavolo, probabilmente non mi servirà mai. Ma è meglio comprarne uno adesso che tenere per qualche altro minuto questi pezzi di carta che il governo chiama moneta".

E qua siamo al capolinea del sistema monetario. Al suo inevitabile collasso. Impossibile dire oggi con quale modalità e con quali tempi si arriverà alla ultima tappa. Ma siamo convinti che questo sia il percorso che le economie seguiranno nei prossimi anni.

Di fronte alle chiacchiere che sentite in merito alla crisi fatevi pertanto sentire. Chiedete di cosa diceva Mises. Chiedete di Rothbard o di Hayek (peraltro premio nobel per l'economia). Chiedete della Scuola Austriaca di Economia e dei suoi insegnamenti contrari al sistema monetario cartaceo con banca centrale. Citate il Mises Institute che con i suoi economisti prevedeva da anni questa crisi come termine inevitabile della folle espansione creditizia stimolata dai banchieri centrali.

Siamo sicuri che metterete in imbarazzo i professoroni di economia che vi stanno davanti. Ron Paul  ha sempre citato Mises e la Scuola Austriaca di Economia quando interrogava Greenspan nelle sue testimonianze al senato, e lo fa tutt'ora interrogando Bernanke. L'imbarazzo dei due banchieri centrali davanti alle parole di Ron Paul che si rifanno agli insegnamenti di Mises è sempre stato sorprendente. Imbarazzateli quindi anche voi. Dovunque. In TV. Per radio. Sui giornali.
Politics is the art of looking for trouble, finding it everywhere, diagnosing it incorrectly and applying the wrong remedies (Groucho Marx)

Claudio M

Ora mi stai facendo davvero paura.

Sono cose piu' reali di quanto ci si possa immaginare,e ci stiamo scivolando pian piano, dolce dolce, mentre tutti siam presi dalle partite e dal grande fratello e non per ultimi ad andare a votare questa gente.

Permettetemi di chiedervi, Berlusconi da che parte sta? Da quello della massaia? Visto che lui non produce solo padelle ma tutto lo scibile in Italia e non solo?

Fordista dal 1985.

Claudio M

O.T.

Grazie focus-love per aver trascritto tutto a questo povero vecchio

Fordista dal 1985.

focus_love

Citazione di: Aliseo il 06 Maggio 2010, 17:05:53
O.T.
Grazie focus-love per aver trascritto tutto a questo povero vecchio

Di nulla  ;D E poi neppure io sono piu' molto giovane  ;D

Citazione di: Aliseo il 06 Maggio 2010, 17:04:42
Ora mi stai facendo davvero paura.

Sono cose piu' reali di quanto ci si possa immaginare,e ci stiamo scivolando pian piano, dolce dolce, mentre tutti siam presi dalle partite e dal grande fratello e non per ultimi ad andare a votare questa gente.

Permettetemi di chiedervi, Berlusconi da che parte sta? Da quello della massaia? Visto che lui non produce solo padelle ma tutto lo scibile in Italia e non solo?

Piano piano per modo di dire, ci sono degli scossoni tali sui mercati finanziari, da qualche anno a questa parte ...
Diciamo che il comune risparmiatore se ne accorgera' quando gli verra' detto che i suoi risparmi non varranno piu' nulla.
Non e' un caso che negli ultii anni il prezzo dell'oro sia aumentato a dismisura. Secondo la scuola austriaca, non e' l'oro che si e' apprezzato, ma le monete (tutte) che si sono svalutate. L'unica possibile salvezza e' detenere oro fisico (cosa che e' possibile fare, tra parentesi, tramite fondi di investimento, non e' necessario tenersi i lingotti in casa). Meditate gente, e state in guardia.

Berlusconi ... sta dalla propria parte.
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Claudio M

Mi trovo all'unisono con te focus, ma lasciami dire quello che la mia mente malata e distorta pensa sugli accadimenti della Grecia ad esempio.
Coma possa essere successo, perche' accadra' anche a noi se non facciamo attenzione?
A chi fa comodo che un paese cada in bancarotta?
Chi ne trae vantaggio?

Ed ecco che le mie rotelle mal oleate incomincianoa fare "trac-trac" e dico che a far cadere un paese in bancarotta sono proprio i governanti, quelli che non a caso sono i piu' ricchi di uno stato o molto vicino a chi detiene i capitali, non parliamo dell'Italia, poi, dove a governare e' proprio il massimo dei capitalisti (potere e potere economico, l'italia entrera' nella storia per questo), ma come dicevo rispondendomi alle mie sudette domande, credo che a questa gentaglia fa comodo ma molto comodo che un paese non valga piu' nulla economicamente, perche' cosa succedde in questi casi? Succede che uno stato per rientrare dei capitali vende tutto quello che puo' aziende statali (che dovrebbero rimanere tali magari perche' strategiche) edifici, proprieta' e beni pubblici in genere ... e a che prezzi vende??? A prezzi di fallimento ... di svendita. E chi li puo' acquistare??? Chi ha i denari per farlo. E guarda caso chi?
E' un ciclo vizioso e ridondante dove chi governa e' il carnefice e noi le vittime ... ma mi fermo qui altrimenti mi si apriranno le porte del manicomio .. non sto affatto bene di testa.

Fordista dal 1985.

focus_love

Citazione di: Aliseo il 06 Maggio 2010, 17:25:27
Mi trovo all'unisono con te focus, ma lasciami dire quello che la mia mente malata e distorta pensa sugli accadimenti della Grecia ad esempio.
Coma possa essere successo, perche' accadra' anche a noi se non facciamo attenzione?
A chi fa comodo che un paese cada in bancarotta?
Chi ne trae vantaggio?

Ed ecco che le mie rotelle mal oleate incomincianoa fare "trac-trac" e dico che a far cadere un paese in bancarotta sono proprio i governanti, quelli che non a caso sono i piu' ricchi di uno stato o molto vicino a chi detiene i capitali, non parliamo dell'Italia, poi, dove a governare e' proprio il massimo dei capitalisti (potere e potere economico, l'italia entrera' nella storia per questo), ma come dicevo rispondendomi alle mie sudette domande, credo che a questa gentaglia fa comodo ma molto comodo che un paese non valga piu' nulla economicamente, perche' cosa succedde in questi casi? Succede che uno stato per rientrare dei capitali vende tutto quello che puo' aziende statali (che dovrebbero rimanere tali magari perche' strategiche) edifici, proprieta' e beni pubblici in genere ... e a che prezzi vende??? A prezzi di fallimento ... di svendita. E chi li puo' acquistare??? Chi ha i denari per farlo. E guarda caso chi?
E' un ciclo vizioso e ridondante dove chi governa e' il carnefice e noi le vittime ... ma mi fermo qui altrimenti mi si apriranno le porte del manicomio .. non sto affatto bene di testa.

Certo, i governanti, i loro amici, il management delle aziende, etc.
Quando le aziende o le banche falliscono (SE falliscono, perche' abbiamo visto chi ha ripianato i loro debiti, nell'ultima crisi), i manager non restituiscono i
compensi che hanno ricevuto. Stessa cosa per chi si e' arricchito durante la fase di boom.

Tieni presente che e' possibile arricchirsi in ogni condizione di mercato, sia quando i mercati salgono, e sia quando scendono (speculando al ribasso).
L'obiettivo e'  far andare le cose nella direzione voluta. Se poi a rimetterci sono tutti gli altri, pazienza ...
Politics is the art of looking for trouble, finding it everywhere, diagnosing it incorrectly and applying the wrong remedies (Groucho Marx)

Claudio M

Citazione di: focus_love il 06 Maggio 2010, 17:36:17
Citazione di: Aliseo il 06 Maggio 2010, 17:25:27
Mi trovo all'unisono con te focus, ma lasciami dire quello che la mia mente malata e distorta pensa sugli accadimenti della Grecia ad esempio.
Coma possa essere successo, perche' accadra' anche a noi se non facciamo attenzione?
A chi fa comodo che un paese cada in bancarotta?
Chi ne trae vantaggio?

Ed ecco che le mie rotelle mal oleate incomincianoa fare "trac-trac" e dico che a far cadere un paese in bancarotta sono proprio i governanti, quelli che non a caso sono i piu' ricchi di uno stato o molto vicino a chi detiene i capitali, non parliamo dell'Italia, poi, dove a governare e' proprio il massimo dei capitalisti (potere e potere economico, l'italia entrera' nella storia per questo), ma come dicevo rispondendomi alle mie sudette domande, credo che a questa gentaglia fa comodo ma molto comodo che un paese non valga piu' nulla economicamente, perche' cosa succedde in questi casi? Succede che uno stato per rientrare dei capitali vende tutto quello che puo' aziende statali (che dovrebbero rimanere tali magari perche' strategiche) edifici, proprieta' e beni pubblici in genere ... e a che prezzi vende??? A prezzi di fallimento ... di svendita. E chi li puo' acquistare??? Chi ha i denari per farlo. E guarda caso chi?
E' un ciclo vizioso e ridondante dove chi governa e' il carnefice e noi le vittime ... ma mi fermo qui altrimenti mi si apriranno le porte del manicomio .. non sto affatto bene di testa.

Certo, i governanti, i loro amici, il management delle aziende, etc.
Quando le aziende o le banche falliscono (SE falliscono, perche' abbiamo visto chi ha ripianato i loro debiti, nell'ultima crisi), i manager non restituiscono i
compensi che hanno ricevuto. Stessa cosa per chi si e' arricchito durante la fase di boom.

Tieni presente che e' possibile arricchirsi in ogni condizione di mercato, sia quando i mercati salgono, e sia quando scendono (speculando al ribasso).
L'obiettivo e'  far andare le cose nella direzione voluta. Se poi a rimetterci sono tutti gli altri, pazienza ...



Certo, certo ... all'uopo ti rimando anche al topic qui su dovere di cronaca "CREATORI DI PANDEMIA".

Fordista dal 1985.

alex_st200

però mi chiedo, ragionando per assurdo:
nel momento in cui un ipotetico signor x compra l'Italia in svendita, ci saranno un tot di milioni di Italiani che non avranno più un euro.
quale sarà l'utilità? cioè se questi non avranno più i soldi per comprare un televisore? una macchina poi non ne parliamo?

torneremo alla schiavitù? diventeremo di proprietà di chi pagherà i nostri debiti?
ma le escort avranno bisogno di vestiti. chi li produrrà? i cinesi? andremo tutti emigranti in cina?
Non raggiungere mai le 88 miglia orarie se non sai quanti gigawatt fa la tua automobile...

Claudio M

Citazione di: alex_st200 il 06 Maggio 2010, 17:48:15
però mi chiedo, ragionando per assurdo:
nel momento in cui un ipotetico signor x compra l'Italia in svendita, ci saranno un tot di milioni di Italiani che non avranno più un euro.
quale sarà l'utilità? cioè se questi non avranno più i soldi per comprare un televisore? una macchina poi non ne parliamo?

torneremo alla schiavitù? diventeremo di proprietà di chi pagherà i nostri debiti?
ma le escort avranno bisogno di vestiti. chi li produrrà? i cinesi? andremo tutti emigranti in cina?


Non e' proprio cosi, guarda la realta', saremo meno ricchi ma non morti di fame, insomma come oggi la Grecia, ne piu' e ne meno.

Fordista dal 1985.

alex_st200

quindi schiavi... quel poco che basta per non morire di fame, ma non abbastanza per sollevare la testa...
Non raggiungere mai le 88 miglia orarie se non sai quanti gigawatt fa la tua automobile...

Sel-mig

Era ovvio che prima o poi si arrivasse al crac, negli ultimi 50 anni c' è stato un cambiamento così radicale in tutto ciò che ci circonda, e dico proprio tutto, mai come in quetso secolo l' uomo si è sentito padrone dell' universo, un vecchio e scontato proverbio cita: "il cane tira lo straccio finchè non lo strappa", e così è stato, mi duole dirlo, ma in passato di fronte a situazioni simili arrivava la guerra a ristabilizzare tutto, purtroppo sembra che l' uomo anche nel 2010 non conosca altra soluzione per tenere in equilibrio le risorse, si costruiscono castelli di sabbia, poi si aspetta l' onda, e poi si ricostruiscono di nuovo.
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Non può piovere per sempre

Claudio M

Citazione di: Sel-mig il 06 Maggio 2010, 18:53:58
Era ovvio che prima o poi si arrivasse al crac, negli ultimi 50 anni c' è stato un cambiamento così radicale in tutto ciò che ci circonda, e dico proprio tutto, mai come in quetso secolo l' uomo si è sentito padrone dell' universo, un vecchio e scontato proverbio cita: "il cane tira lo straccio finchè non lo strappa", e così è stato, mi duole dirlo, ma in passato di fronte a situazioni simili arrivava la guerra a ristabilizzare tutto, purtroppo sembra che l' uomo anche nel 2010 non conosca altra soluzione per tenere in equilibrio le risorse, si costruiscono castelli di sabbia, poi si aspetta l' onda, e poi si ricostruiscono di nuovo.

Sono daccordo sulla tua riflessione (purtroppo), infatti la storia ci insegna che poco prima di una guerra c'e' la miseria  .. tanta miseria, poi arrivano le guerre e c'e' distruzione e morte e alla fine c'e' tutto da ricostruire, lavoro per chiunque e ricchezze ... e' stato sempre cosi.

NOn sono daccordo su quel che credo di intuire tra le rime del tuo scritto (ma probabilmente ho sbagliato a capire io) quando parli dell'uomo che tira la corda fino a spezzarla, intendi l'uomo inteso come il volgo, cioe', noi, o chi detiene il potere? Perche' sappi che noi commettiamo solo scelte sbagliate, ma non possiamo di fatto nulla o poco, ma, invece chi detiene appunto "le corde" e' quello che tira fino a farle spezzare, ripeto noi siamo solo gli idioti che scegliamo male i nostri carnefici.

Un breve pseudo O.T. ----- credi che se dovessimo finire come la Grecia, reagiremmo come i greci?

Fordista dal 1985.

Sel-mig

Ovvio che l' uomo è inteso come chi tiene i fili, quello che tira lo straccio, che è quello che si sente padrone dell' universo, che è quello che non sa fare altro che guerre.
Noi siamo purtroppo ignoranti, su tante cose, ci occupiamo di altro, abbiamo uno schema mentale che non riesce sempre ad andare oltre, perchè siamo cresciuti così, e se ogni tanto riusciamo ad scorgere qualcosa che ci sembra storto, non abbiamo le palle di Galileo, e pertanto torniamo alla nostra vita e al nostro lavoro.
I nostri carnefici ce li scegliamo noi, solo perchè chi non lo vorrebbe essere, non sarà mai sulla scheda elettorale, non ci arriverà mai.
Se noi dovessimo finire come la Grecia, e avremo Berlus. ancora in carica, ce la prenderemo con il sorriso, se no, faremo casino per le strade, ma ce la prenderemo comunque.
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Non può piovere per sempre

Claudio M

Citazione di: abega il 06 Maggio 2010, 19:25:13
Citazione di: Aliseo il 06 Maggio 2010, 19:09:12
Un breve pseudo O.T. ----- credi che se dovessimo finire come la Grecia, reagiremmo come i greci?

no, se finissimo solo vicino a quello che succede in grecia, reagiremmo peggio.
si tirerebbero fuori i forconi e via a massacrare.
tutti negherebbero di aver dato il loro voto agli attuali governanti (maggioranza ed opposizione), si darebbero un po' di purghe e poi si ricomincierebbe a votare per qualcun altro ALL'APPARENZA diverso.
la faremmo alla totti, insomma!

l'importante per il popolo italico è trovare chi incolpare degli errori e sistemarsi la coscienza per qualche tempo.


IO non sono daccordo, non ho tutta questa stima degòi italiani.
La domanda l'avevo fatta apposto, infatti credo che se i Greci, i Francesi o gli Inglesi farebbero un casino della madonna (come e' giusto che sia), noi ce ne staremmo buoni buoni, senza muovere un dito.

Per niente Roberspierre era Francese mai sarebbe potuto essere itaGLIano.

Fordista dal 1985.

Sel-mig

Che società stupida, rivoluzioni, colpi di Stato, manifestazioni, proteste, scontri di massa, associazioni, rivolte, guerre civili, tutto ciò fatto dall' uomo nel XIX secolo, con la sola forza del passaparola e del buon senso comune.
Oggi con internet è come se tutto il mondo fosse in una grande piazza, e non si riesce più a fare un c a z z o.....
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Non può piovere per sempre

Claudio M

Citazione di: Sel-mig il 06 Maggio 2010, 19:59:52
Che società stupida, rivoluzioni, colpi di Stato, manifestazioni, proteste, scontri di massa, associazioni, rivolte, guerre civili, tutto ciò fatto dall' uomo nel XIX secolo, con la sola forza del passaparola e del buon senso comune.
Oggi con internet è come se tutto il mondo fosse in una grande piazza, e non si riesce più a fare un c a z z o.....


Capisco il tuo sfogo, .... e' giustificato.

Fordista dal 1985.

focus_love

Non temete, l'Italia sarebbe in buona compagnia, gli Stati Uniti (e stiamo parlando della maggiore economia al mondo, almeno per ora) non sono messi per niente bene con il debito.
Il punto e' che la loro supremazia economica e' basata sulla moneta di carta ... quanto durera'??
E' probabile che prima della fine della nostra vita ne vedremo di cose ...
Politics is the art of looking for trouble, finding it everywhere, diagnosing it incorrectly and applying the wrong remedies (Groucho Marx)

Claudio M

Citazione di: focus_love il 06 Maggio 2010, 20:39:36
Non temete, l'Italia sarebbe in buona compagnia, gli Stati Uniti (e stiamo parlando della maggiore economia al mondo, almeno per ora) non sono messi per niente bene con il debito.
Il punto e' che la loro supremazia economica e' basata sulla moneta di carta ... quanto durera'??
E' probabile che prima della fine della nostra vita ne vedremo di cose ...


Woooowwwww mi sento meglio.

Fordista dal 1985.

focus_love

Posto anche questo articolo, scritto ieri, sempre su usemlab.com, che riassume molto bene le loro teorie ed il loro pensiero.
http://www.usemlab.com/index.php?option=com_content&view=article&id=447:filosofi-e-venditori-di-aria-fritta&catid=21:scuola-austriaca-di-economia&Itemid=51

Filosofi e Venditori di Aria Fritta       Stampa
Scritto da Francesco   
06 Maggio 2010


L'italiano è sempre stato un gran filosofo. Come d'altro canto l'uomo greco. Una fatza una ratza. L'italiano non a caso farà la stessa fine che sta facendo il greco. E' questione di quando non di se. Più che colpa dei filosofi però è colpa dei venditori di aria fritta. Gente che appesta le scienze sociali da oramai oltre cento anni. Quando le due figure si fondono in una sola ci troviamo di fronte a una piaga pericolosissima per la società.

Il filosofo venditore di aria fritta generalmente non sa quasi nulla della scienza economica. Pertanto interpreta male gli eventi, scarica le colpe di quanto avviene sui soggetti o le cause sbagliate, propone soluzioni che sortiscono effetti indesiderati e quindi altri problemi, spinge indirettamente all'inasprimento dei conflitti sociali, mina alla base il processo di cooperazione pacifica. Una volta si dichiaravano apertamente. Oggi grazie alla neolingua si spacciano per liberali o progressisti che professano keynes o qualche altro ingegnere sociale.

Per assurdo ci sono alcuni di questi soggetti che sono riusciti a insediarsi, non si sa come, in qualche istituto bancario dal quale, meraviglia delle meraviglie, impartiscono lezioni di vita, economia, e mercati. Pensavamo che in banca assumessero gente che intermediasse il risparmio, o che facesse girare il denaro, creandolo possibilmente dal nulla, non che assumessero filosofi venditori di aria fritta che fanno fatica ad azzeccarne una.

Sono oltre 8 anni che noi chiaccheriamo alla stessa maniera, con la differenza che le abbiamo prese quasi tutte. Modestamente parlando, negli ultimi dieci anni avremmo ben difeso il denaro di una banca e soprattutto dei loro clienti, denaro che invece sta bruciando a ritmo sempre più veloce. Eppure non ci hanno mai chiamato. O forse si, una volta, ma poi fu meglio assumere qualcun altro con più esperienza. Eravamo troppo giovani, e certe idee sembravano assurde.Tipo che l'oro sarebbe arrivato oltre i 1000 dollari, o che sarebbe arrivata una grande crisi finanziaria, oppure ancora che tutto questo avrebbe avuto una escalation progressiva destinata a sfociare nel conflitto sociale, di cui gli avvenimenti greci sono appena un primo sintomo locale.

Scenari troppo lontani. Vederci lontano non è cosa apprezzata nell'era del miope statalismo arraffone. La filosofia di stato spinge al "mordi e fuggi", al "consuma per far crescere l'economia e prosperare", al "mangiati pure il capitale che tanto si ricostitusce da solo", a "la ricchezza cresce sugli alberi, l'unico problema è distribuirla per garantire la giustizia sociale". E per spingere le plebi a credere a queste panzane, spesso ben mascherate in articoli quasi colti, servono i filosofi e i venditori di aria fritta. Quelli bravissimi a imbastire di idiozie pseudoeconomiche le menti ammansite da troppa televisione. Gentaglia che in un vero libero mercato, senza sovvenzioni o privilegi, probabilmente si troverebbe a chiedere l'elemosina agli angoli di qualche strada.

Il colmo tuttavia è sentire questi soggetti sbrodolare parole su argomenti che non conoscono affatto. Provano anche a fare gli astuti, accostando temi sui quali sono del tutto ignoranti, ad argomenti di cui invece hanno un buona cultura o almeno un discreto nozionismo di base. Il classico espediente per far credere a chi ne sa ancora meno su tutto, che siano ben preparati su entrambi gli argomenti. Ma se in questo trappola ci cascano molti lettori, non ci casca chi conosce bene il tema in questione.

Eh già, finalmente anche in italia qualcuno di questi parolai sta scoprendo che esiste un certo approccio all'economia che passa sotto il nome di scuola austriaca di economia. E ne comincia a sparlare con la finalità di sostenere sempre la solita propaganda. Però ne siamo certi, nessuno di costoro ha mai letto per intero il testo di riferimento della scuola, ovvero Human Action di Mises. Di cui esiste in italiano una versione del 1959 mal tradotta che sembra essere quasi una rarità. (Piccola digressione necessaria per rispondere alle tante email: visto il ritardo "istituzionale" nel coprire la lacuna, come usemlab vorremmo provare a ristampare Human Action in versione economica, magari in tre volumi, chi è interessato a contribuire all'iniziativa, traduttori, finanziatori, etc etc ci contatti. Almeno certi lorsignori non avrebbero più scuse. Eccolo il libro. Leggetelo tutto quanto da cima a fondo e poi ne parliamo, poi vediamo se finalmente capite veramente cosa è la scuola austriaca di economia e quali argomenti sostiene!).

Novantanove soggetti su cento che in questo paese sparlano di scuola austriaca lo fanno per sentito dire. In realtà non sanno neanche cosa sia la scuola austriaca. Spacciano gli studiosi di economia austriaca per curiosi economisti che vogliono tornare al baratto o che chiamano di continuo la fine del mondo. Confondono di proposito i numerosissimi nuovi collettivisti che vogliono il ritorno alla natura e alla civiltà preindustriale (e implicitamente lo sterminio di qualche miliardo di persone) con gli economisti che veramente difendono il capitalismo, l'imprenditore, il lavoratore, l'economia di libero mercato, gli scambi volontari, il diritto a godere pienamente dei frutti del proprio lavoro.

Gli economisti austriaci mostrano un insuperabile ottimismo nella creatività umana, nella capacità dell'individuo di creare prosperità e benessere, espandendo continuamente la frontiera delle possibilità. Essi vogliono restituire all'uomo la responsabilità di poter badare a se stessi senza l'intromissione coercitiva dell'ingegnere sociale. Sono gli economisti che credono nell'ordine spontaneo delle istituzioni sociali, attraverso le quali la civilizzazione si è potuta sviluppare in senso progressivo nonostante alcune tragiche cadute sempre e solo dovute alla presunzione dell'ingegnere sociale di turno.

No signori, al baratto ci finiremo davvero, per qualche settimana, se continuiamo a ignorare gli insegnamenti della scuola austriaca, che meglio di qualunque altra scuola di economia è in grado di spiegare cosa è il denaro, come sorge, che funzioni ha, quale è il suo prezzo, cosa rappresenta davvero il tasso di interesse. Risposte che i filosofi venditori di aria fritta sono ben lungi dal'imparare. Risposte che spesso sono ignorate persino dai cattedratici di economia delle nostre università. Risposte che noi stiamo fornendo da mesi in maniera sistematica, senza alcuna sovvenzione statale, con il Corso di Economia di Huerta de Soto.

I filofosi venditori di aria fritta dovrebbero lavarsi la bocca prima di nominare la scuola austriaca. Perchè è ancora sudicia di quello sterco che hanno appena vomitato in difesa di posizioni oramai indifendibili. Economisti illustri come Mises Rothbard o Hayek, di cui i soggetti in causa non sanno neanche scrivere correttamente i nomi, non meritano di essere infangati dall'ignoranza di certi figuri. Poveri minchioni che hanno capito poco e nulla della scienza economica. Ma che pretendono di avere capito tutto, e sanno cosa è bene e cosa e male anche per gli altri, e lo vogliono imporre con la forza. 

Alla fine, non a caso, questi soggetti sono gli stessi che chiamavano l'oro in bolla a 300 euro, a 400, a 500, fino a dicembre scorso. Sono proprio quei venditori di aria fritta lì', quelli ossessionati dalla bolla dell'oro. Che ancora non si sono resi conto di essere gli strilloni sempre più imbarazzanti di un sistema fallito. Perchè il sistema così come è impostato è fallito. L'economista austriaco non vuole che le banche e gli stati falliscono. Ne constata solo il fallimento. Per l'economia austriaco, o almeno per il sottoscritto, il sistema così come impostato non sta in piedi. Il problema è accettare la realtà delle cose, fare la scoperta dell'acqua calda, riorganizzarsi meglio e andare avanti più forti di prima, più maturi, veramente responsabili della propria azione umana e della propria funzione imprenditoriale.

Se davvero il sistema è già fallito, e il mercato sta scoprendo questa realtà giorno per giorno, lo dobbiamo al più grande genio di tutti i tempi: Alan Greenspan, randiano, rothbardiano nell'anima. L'uomo che ha preso per i fondelli gli ingegneri sociali di tutto il mondo sublimandone il ruolo nel più grande esempio di follia ingegneristico-economica cui la società abbia mai assistito.

Il sistema così impostato è durato 100 anni ed è in punto di morte. I mercati ci stanno solo dicendo che è lì oramai per tirare le cuoia. E' nato quando lo stato riuscì a espropriare la moneta al cittadino e al mercato per consegnarla nelle mani di quel politburo chiamato banca centrale. Si proprio il policy maker che è il vero responsabile di questa economia oramai schizofrenica e psicotica. Il policy maker che stampa miliardi di unità monetarie virtuali a ritmo sempre più crescente e le canalizza involontariamente e inevitabilmente verso quella speculazione tanto biasimata che crea scompiglio anche nell'economia reale.

Dove sono tutti quei soldi? Dove sono finiti? Ve lo chiedete dove sono finiti?? Nelle mie tasche non è arrivato un centesimo. Nel mio conto corrente neanche un euro. E nei vostri??? Quanti soldi vi sono arrivati di quei diecimila e passa miliardi iniettati nel sistema negli ultimi due anni?? Perchè quei soldi non ce li danno direttamente versandoli nei nostri conti, nelle nostre tasche? Chiedetelo al filosofo di aria fritta perchè, e già che ci siete chiedetegli quanti gliene sono arrivati e gliene arrivano tutti i mesi, e magari quanti ne passano nelle mani dei suoi amici o colleghi speculatori.

No signori non fatevi incantare dalle stupidaggini di certi filosofi e venditori di aria fritta. La soluzione ai problemi del mondo non è che falliscano gli stati e le banche. Nessuno ha mai detto o scritto questo. Al limite gli economisti austriaci chiedono che si elimini la banca centrale, per il semplice motivo che in un libero mercato con riserva 100% sui depositi alla vista la banca centrale non servirebbe a niente se non a foraggiare burocrati del tutto inutili.

La soluzione ai problemi del mondo sta nello spalancare le porte al libero mercato e alla funzione imprenditoriale, nel definire correttamente i diritti di proprietà e nel farli rispettare da chiunque, anche dallo stato! Sta nell'eliminare gli INTERVENTI di stato e di banche centrali, i privilegi che concedono, tutto ciò che soffoca il libero mercato, che impedisce l'esercizio della funzione imprenditoriale. Sta nel cambiare le politiche economiche che ci spingono sempre a consumare, anzi che a risparmiare e accumulare beni capitali. E  tutto questo va fatto a partire dall'istituzione sociale che sta alla base del mercato: il denaro.

Il denaro sottratto a tutti noi, sottratto al mercato, nel secolo XX. L'esperimento economico più tragico e drammatico della storia dell'uomo. Nei primi 50 anni di vita tale esperimento produsse 2 guerre mondiali e decine di milioni di morti. Poi la presunzione di aver risolto il problema grazie agli insegnamenti di keynes, friedman e compagnia bella, ha portato veramente a credere che l'esperimento potesse funzionare. E' stato un errore clamoroso. La fatale arroganza di poter gestire l'economia in maniera centralizzata attraverso una moneta disonesta sulla quale ha pieno controllo non il mercato, non ciascuno di noi, ma un soggetto centrale unico, ci ha spinto tutti come pecore sulla strada della schiavitù.

Alla fine di questo tunnel o c'è la riforma, il ritorno al libero mercato, alla proprietà privata di una moneta sana e onesta, o ci sarà una escalation drammatica di conflitti sociali. Che potrebbero persino colmare quel gap di morti lasciato aperto negli ultimi 60 anni. Il sistema così come è impostato non funziona, è fallito. Liberatevi dei filosofi venditori di aria fritta. E' anche colpa loro se in questi 10 anni abbiamo continuato ad andare nella direzione sbagliata a velocità sempre più elevata, lodando prima Greenspan, poi Bernanke, e continuando nel frattempo a tirarci le zappa sui piedi. Da ieri siamo ai colpi di mazza sulle palle. Senza tanti giri di parole. Basta eufemismi e basta venditori di aria fritta.
Politics is the art of looking for trouble, finding it everywhere, diagnosing it incorrectly and applying the wrong remedies (Groucho Marx)

Sel-mig

Focus permettimi un' obiezione, quando succedono cose del genere c' è sempre qualcuno (in questo caso questa scuola Austriaca) che sostiene di aver predetto già il caso da tanto tempo.
Insomma, ogni volta che c' è un crac, qualcuno lo aveva intuito, qualcun' altro addirittura lo diceva da sempre che ci sarebbe stato, però queste cose vengono fuori solo quando la frittata è fatta.
Come mai?

Non so se mi sono spiegato, ma perchè se un' economista o uno studioso intuisce un male andazzo nella gestione dello Stato X o della Azienda Y non diffonde la notizia (che di sicuro sarebbe più veritiera di quella del primo giornalistetto di turno), anzichè aspettare che il crac scoppi? C' è internet no?
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Non può piovere per sempre

🡱 🡳