8 MARZO .. FESTA DEL NULLA

[Claudio M]

Personalmente non riconosco questa commemorazione dell'8 marzo. A prescindere dall'accaduto tragico da cui scaturisce.
Il riconscerla significherebbe ammettere una inferiorita' e una normalita' al maltrattamento delle donne.
Ritengo tutto scontato, la donna e' il completamento del'uomo, quest'ultimo senza di essa sarebbe zero, non ammetere cio' e' da idiota, considerare questo giorno per me equivale ad amettere questo stato di inferiorita' e debolezza come tragicamente normale.
Non e' cosi, non e' ricordare in un giorno che la donna va rispettata che crea rispetto.
Maltrattare la donna fisicamente e moralmente da parte dell'uomo significa essere dei falliti degli zero assoluto e non ci ridara' dignita' commemorandola solo in un giorno..

Mi auguro solo leggi piu' severe per chi fa stolking ... ma dciamolo alla nostra lingua chi fa persecuzione verso chi e' piu' debole, vada punito in un modo terribile, ma venga fatta giustizia anche per quei uomini che divorziati vanno a finire nelle caritas o peggio sotto un ponte, perche' nessuno deve essere vittima dell'altro uomo o donna.

All'epoca del femminismo facevo regia in Radio Citta' Futura a una trasmissione gestita dalle femministe di allora, dovetti rinunciare a questo compito, perche' poco mancava che si arivasse a mazzate, queste predicavano solo odio verso l'altro sesso. E non e' certo cosi che ci si riscatta, al pari di lavarsi la coscenza e le mani nel giorno dell'8 marzo ... da domani si riprende.

Per quanto mi riguarda, io solo una peccato ho commesso verso le donne ... quella di amarle troppo e sempre, al di la' del giorno marzarolo.

[ICEMAN]

Per quanto mi riguarda, io solo una peccato ho commesso verso le donne ... quella di amarle troppo e sempre, al di la' del giorno marzarolo.

pure io...

mah...anche io sta festa non la capisco...comunque...

[Pasquale S]

consumismo
poi con la crisi
stamattina per strada avrò visto almeno 10 macchine ferme con il cofano aperto che vendevano mazzetti di mimosa confezionata

[Claudio M]

consumismo
poi con la crisi
stamattina per strada avrò visto almeno 10 macchine ferme con il cofano aperto che vendevano mazzetti di mimosa confezionata

Guarda Pasquale devi vedere la mimosa come uno smacchiatore.

[Claudio M]

Per lo stesso motivo non ha senso la festa del papà o la festa della mamma.

Affatto!
Sono cose diverse, sono due feste molto piu' antiche, ma non rappresentano, poi, un riscatto o una dimostrazione d'amore.
Le due feste per i genitori e' un riconfermare dell'amore e riconoscenza verse due figure che ti han dato la vita e hanno fatto tutto per te.
Ovviamente e' quanto credo io, ci si puo, al limite, aggiungere il San Valentino all'8 marzo.

Ma tutto questo e' un'altra storia.

[Claudio M]

Trattasi sempre di consumismo. Non serve necessariamente un giorno particolare per affermare l'amore verso i propri genitori o verso la propria compagna. Lo si dimostra 365gg l'anno. Infatti io non faccio regali. Per convenzione porgo il  mio augurio e stop.


PS: da quanto dice San Wiki la festa del papà è grossomodo stata datata nello stesso periodo di quella delle donne.

Hanno significato diverso.

P.S. quando festeggiavo la festa del papa' da piccolo, quello della donna non esisteva.

[pupi73]

Per lo stesso motivo non ha senso la festa del papà o la festa della mamma.

Con questo ragionamento allora non ha senso neanche il compleanno...

Sono daccordissimo con il pensiero di Aliseo. E le principali che si considerano inferiori sono proprio le (anzi quelle) donne che ti fanno notare che non gli hai fatto gli auguri o non gli hai portato neanche un mazzo di mimose!
Io rispetto la donna, come tutti gli esseri viventi (umani ed animali) tutti i giorni...

[luckya]

Per lo stesso motivo non ha senso la festa del papà o la festa della mamma.

In linea di principio sarei tentato di darti ragione.
Entrando nello specifico ognuno di noi ha un papà ed una mamma con nome e cognome.
Per alcuni sono pensieri felici.
Per altri sono pensieri tristi.
Altri ancora potrebbero non avere volto o un nome conosciuto.
In ogni caso sono feste rivolte a delle persone ben precise ed ognuno di noi sa da se come onorarle o non onorarle.

La festa della dona è generica.
La prima cosa che chiederei è "quale donna?"

La donna è mia moglie? Era un estranea che si è innamorata di me. La festeggio tutti i giorni.
La donna è quella ragazza che ha buttato il feto nel cassonetto? Non ho alcuna intenzione di festeggiarla allo stesso modo.

Altro discorso è calarsi nel contesto contemporaneo e ragionare sul nostro concetto di civilità.
Siamo nati in un periodo storico poco lontano dalle società fortemente patriarcali.
Ricordo che in passato ed in altre parti del mondo esistono civilità matrilineari. Tanto per fare un esempio che è tra noi, l'Ebraismo si tramanda di madre in figlio.
Dicevo, in questo contesto patriarcale è fortemente necessario che individuiamo le peculiarità del sesso femminile e le inseriamo in un meccanismo di parificazione delle opportunità.
Maschio e femmina sono diversi.
La donna partorisce ed accudisce i figli.
La donna ha il ciclo.
La donna ha esigenze fisiche diverse da quelle di un uomo.
Non possiamo, non dobbiamo, pensare che le regole "giuste" in una società di maschi possano essere applicate allo stesso modo alle femmine.

Abbiamo bisogno di pensare alle differenze per trovare regole comuni.



Vado oltre.
Leggetevi la storia della fabbrica di Sigari Toscani.
E' la prima realtà produttiva dell'era moderna italiana che ha dato diritti, doveri, reddito e dignità al lavoro femminile.
Mica male.