Operazione torno subito

Aperto da Vadocomeundiavolo, 09 Aprile 2013, 17:26:25

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Vadocomeundiavolo

 Reggio Calabria, 9 apr. - L'indagine denominata "Torno Subito" che vede 95 dipendenti comunali di Reggio Calabria indagati per assenteismo e truffa ai danni dell'ente e' stata corroborata da oltre un mese di riprese video e appostamenti.
  L'inchiesta della Guardia di Finanza e' culminata con l'arresto di 17 impiegati, sottoposti alla detenzione domiciliare, e la notifica di avvisi di garanzia per 78 indagati per assenteismo e truffa ai danni del comune. Dalle indagini sarebbe emerso un collaudato sistema basato su favori reciproci e continui scambi di badge personali. In tal modo i dipendenti riuscivano ad assentarsi indisturbati anche per diverse ore al giorno dal luogo di lavoro. Alcuni impiegati, sempre secondo l'accusa, non facevano neppure ingresso al Comune, sebbene figurassero regolarmente in servizio. Ancora, dalle indagini e' emerso che alcuni dipendenti si erano organizzati in gruppi e sottogruppi e attestavano falsamente la propria presenza sul posto di lavoro facendosi timbrare o timbrando per altri i rispettivi badge personali, eludendo cosi' il controllo elettronico del lettore installato nell'atrio di Palazzo San Giorgio, sede dell'ente. Su un orario giornaliero previsto di 6 ore di servizio, ciascun dipendente riusciva ad assentarsi anche diverse ore al giorno. E molti impiegati, e' emerso ancora dall'indagine, giungevano in ufficio la mattina con oltre 2 o 3 ore di ritardo senza neanche dover timbrare: un collega lo aveva fatto gia' per loro. Ovviamente piu' tardi i "ritardatari" ricambiavano il favore all'uscita. Cosi' diversi impiegati potevano lasciare senza giustificato motivo l'ufficio con largo anticipo senza timbrare il badge.

http://www.agi.it/catanzaro/notizie/201304091320-cro-rt10168-operazione_torno_subito_scatta_retata_assenteisti_a_r_calabria
Arteon Shooting Brake R



Pasquale S

è uno schifo
son cose viste e riviste
dagli ospedali ai comuni
dalle province alle regioni

eppure basterebbe poco per evitarlo o ridurlo in modo drastico

invece del badge usare l'impronta digitale,semplice
ma i sindacati dicono che viola la privacy
fofo sw 1.6 90 cv
After Market:vetri oscurati-fari lenticolari xenon con angel eye-luci pozzetto anteriori e posteriori illuminazione led-sensori parcheggio con display-led rossi su maniglie interne-chiave  a scatto-cruise control illuminato-luci alette parasole + 3° plafoniera-airbag pass. Off-Cdb a Colori-illuminazione ambiente rossa-sensore fluido lavavetri.

http://www.idaf.it/index.php?topic=30565

marcovola

#2
Comunque è importante sottolineare il fatto che non sempre si resta impuniti e il mio Plauso va a coloro che operano con scienza e coscienza per garantire un pò di legalità in questo paese anche se ( scusate l'OT) si sta ammazzando un carabiniere al giorno e nessuno ne parla.... come se le forze dell'ordine fossero formate da persone di serie B....  :'(

SUICIDI TRA LE FORZE DELL'ORDINE. PARLIAMONE
di Angelo Jannone

A volte sembra un bollettino di guerra:
22 ottobre 2011 un finanziere uccide la moglie e poi si spara a Bergamo.
16 febbraio 2012 a Formia si uccide un Assistente Capo di Polizia penitenziaria in servizio presso il carcere di Roma Rebibbia-
Soli 2 giorni dopo, il 18 febbraio 2012 si spara a Caserta di un agente di polizia penitenziaria
L'8 dicembre 2012, un poliziotto è suicida a Cassino.
Il 3 novembre 2012 si uccide un finanziere 60 enne a Brindisi.
Il 22 dicembre 2012, in Questura a Milano, si toglie la vita un ispettore di polizia
Il 6 gennaio 2013 il maresciallo dei carabinieri Massimiliano Guerra, 39 anni, si suicidia a Piacenza D'Adige, in Veneto.
A sole 24 ore, il 7 gennaio 2013, si uccide nell'altra estremità dell'italia a Bronte (CT), il maresciallo Alessio Monteleone, di Salerno. Aveva solo 23 anni.
Il 3 aprile 2013 un poliziotto si uccide a Triggiano, in Puglia
Il 5 aprile 2013, a Nuoro, un appuntato dei carabinieri di 52 anni si suicida in caserma.
Il primo aprile 2013, il maresciallo Aurelio Mangiafico, di 33 anni, originario di Terracina, si spara un colpo di pistola a Sulcis in sardegna, dove comandava la stazione.

Se andassimo indietro nel tempo, sino al 2010 i dati ci dicono che si tratta di un fenomeno crescente e sempre trasversale. Nessuna forza di polizia è risparmiata.
Ma la percentuale più elevata spetta all'Arma dei carabinieri con circa il 66% dei casi.
Un dato che andrebbe corretto tenendo conto anche dell'organico superiore della benemerita rispetto ad altri corpi di polizia.
Alla base ci sono motivazioni diverse e spesso personali o personalissime.

Ma proprio nell'Arma, in passato dall'arruolamento veniva escluso chi avesse avuto casi di suicidio in famiglia. Si riteneva che potesse essere indicativo di una certa predisposizione genetica.
Ma se le cause scatenanti vanno ricercate nei drammi che ognuno di questi casi racchiude, non si può sottacere che il contesto generale del paese e l'ambiente di lavoro possono rappresentare concause che spingono a questi gesti estremi.
Con grande umiltà e trasparenza, il Questore di Milano, Luigi Savina aveva dichiarato all'indomani del suicidio del giovane ispettore nel dicembre scorso: «..... alla base del suo tragico gesto non ci dovrebbero essere questioni di salute o personali - ha confermato il questore - Il collega attraversava probabilmente un periodo di fragilità e noi purtroppo non siamo riusciti ad accorgercene».
Ecco. In quest'ultima frase risiede l'essenza del problema.

Ognuno può attraversare un momento di particolare fragilità e certo, non tutti arrivano al suicidio.
Ma i comandanti, i dirigenti, nelle forze di polizia sono ancora quelli di un tempo? E le nostre forze di polizia hanno ancora spinte motivanti?
Partiamo dalla fine della nostra domanda. Si avverte epidermicamente, parlando con poliziotti o carabinieri, una generalizzata, diffusa demotivazione. Frutto della crisi? Anche. Stipendi bloccati, straordinari non pagati e l'incertezza della pensione, generano frustrazioni.
Soprattutto se poi, come accaduto un paio di anni fa, gli straordinari arretrati, vengono pagati secondo logiche discutibili ed al limite dell'illecito, per lo più ad ufficiali impegnati in uffici burocratici e per importi assolutamente incompatibili con la logica del tempo.
«un capo ufficio in Sicilia ha preso oltre 15 mila euro di straordinario arretrato», rivela un carabiniere. «come se avesse fatto pratiche di notte e di giorno, tutti i giorni della settimana».

Ma soprattutto è frustrante per questi carabinieri e poliziotti, vedere le loro indagini vanificate, da magistrati solerti solo quando si tratta di indagare uno di loro.
Criminali veri arrestati e fuori dopo qualche giorno. Sentirsi dire che non possono fare troppi chilometri con le auto nei pedinamenti, mentre i pedinati, trafficanti di droga e mafiosi, non hanno alcun limite. Effettuare trasferte non rimborsate.
Ed in questo contesto, gli ufficiali ed i dirigenti sono in grado di tenere alto il morale dei loro uomini?

Anche sul carisma e sulla capacità di motivare di molti ufficiali e funzionari ci sarebbe da discutere.
«un comandante ha vietato ai suoi ufficiali di prendere il caffè con i suoi militari. Dice che non è opportuno» ha confidato un altro carabiniere.
Atteggiamenti da burocrati e mancanza di carisma e umanità sono caratteristiche sempre più diffuse dello "stile di comando" nei quadri intermedi delle forze dell'ordine. E questo non aiuta.

Come si fa a capire se un collaboratore sta attraversando un momento di "particolare fragilità" se per il proprio comandante è solo una pratica ed una matricola?
"C'è chi lo vide ridere
davanti al Parlamento
aspettando l'esplosione
che provasse il suo talento,
c'è chi lo vide piangere
un torrente di vocali
vedendo esplodere
un chiosco di giornali".


"Il bombarolo"
F. De Andre'

itat

Citazione di: Vadocomeundiavolo il 09 Aprile 2013, 17:26:25
Reggio Calabria, 9 apr. - L'indagine denominata "Torno Subito" che vede 95 dipendenti comunali di Reggio Calabria indagati per assenteismo e truffa ai danni dell'ente e' stata corroborata da oltre un mese di riprese video e appostamenti.
  L'inchiesta della Guardia di Finanza e' culminata con l'arresto di 17 impiegati, sottoposti alla detenzione domiciliare, e la notifica di avvisi di garanzia per 78 indagati per assenteismo e truffa ai danni del comune. Dalle indagini sarebbe emerso un collaudato sistema basato su favori reciproci e continui scambi di badge personali. In tal modo i dipendenti riuscivano ad assentarsi indisturbati anche per diverse ore al giorno dal luogo di lavoro. Alcuni impiegati, sempre secondo l'accusa, non facevano neppure ingresso al Comune, sebbene figurassero regolarmente in servizio. Ancora, dalle indagini e' emerso che alcuni dipendenti si erano organizzati in gruppi e sottogruppi e attestavano falsamente la propria presenza sul posto di lavoro facendosi timbrare o timbrando per altri i rispettivi badge personali, eludendo cosi' il controllo elettronico del lettore installato nell'atrio di Palazzo San Giorgio, sede dell'ente. Su un orario giornaliero previsto di 6 ore di servizio, ciascun dipendente riusciva ad assentarsi anche diverse ore al giorno. E molti impiegati, e' emerso ancora dall'indagine, giungevano in ufficio la mattina con oltre 2 o 3 ore di ritardo senza neanche dover timbrare: un collega lo aveva fatto gia' per loro. Ovviamente piu' tardi i "ritardatari" ricambiavano il favore all'uscita. Cosi' diversi impiegati potevano lasciare senza giustificato motivo l'ufficio con largo anticipo senza timbrare il badge.

http://www.agi.it/catanzaro/notizie/201304091320-cro-rt10168-operazione_torno_subito_scatta_retata_assenteisti_a_r_calabria
Quello citato è sicuramente un caso limite, ma basta lavorare in quei posti, per notare nella migliore, ma proprio migliore delle ipotesi, una gigantesca differenza di rendimento fra pubblico e privato.
Le strade sono giuste anche quelle sbagliate, basta non esser certi mai.

Claudio M

Sentire queste cose (il caso di ReggioCalabria) oggi che il lavoro e' una cosa preziosa e rara .... mi fa incazzare ed essere molto cattivo

Fordista dal 1985.

abega

è un problema dovuto ai superiori che non fanno il loro lavoro.
forse perchè ricoprono ruoli solo di comodo?

luckya

Citazione di: v_per_Abega il 10 Aprile 2013, 23:22:58
è un problema dovuto ai superiori che non fanno il loro lavoro.
forse perchè ricoprono ruoli solo di comodo?

anche loro hanno le mani legate, se poco poco si azzardano hanno subito i sindacati addosso ed anche i "capi" dopotutto sono degli impiegati.
"...Perché non c'è niente che io detesti di più dell'odore di marcio delle bugie"
10 Febbraio


The Mediator
Between Head
And Hands Must
Be The Heart!

abega

no, non lo sono, sono d i r i g e n t i. e, ripeto di comodo.

itat

#8
Citazione di: v_per_Abega il 10 Aprile 2013, 23:41:07
no, non lo sono, sono d i r i g e n t i. e, ripeto di comodo.
Colpevolizzare solo i dirigenti è riduttivo, accade anche che se un dirigente ha intenzione di cambiare quel modo ormai consueto di lavorare, di voler migliorare, che sia il dirigente ormai frustrato dall'insuccesso a dover cambiare mansione o quantomeno stile è quanto ho constatato qualche tempo fa, con una battuta poco felice, fatta tanto per rompere il ghiaccio entrando nell'uffico di un dirigente della P.A., col quale fra l'altro hai anche una certa familiarità e presso il quale stavo facendo manutenzione, versione confermatomi poi dal suo successore, a dire il vero non sarebbe l'unico esempio che avrei.
Quando poi i dirigenti non sono entrati per meriti personali, ma per meriti diciamo politici, allora non si può pretendere che qualcosa funzioni a dovere e per sperare in un cambiamento è necessario andare fino a Roma.
Poi c'è un altra fascia di quelli divenuti dirigenti della P.A. per meriti sportivi e non me ne sono accorto solo dal fatto che sulla scivania avevano esclusivamente la Gazzetta dello Sport.
Le strade sono giuste anche quelle sbagliate, basta non esser certi mai.

🡱 🡳