Vivere a Dubai

Aperto da Vadocomeundiavolo, 18 Febbraio 2013, 19:40:15

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Vadocomeundiavolo

Voglio condividere con voi la parte di un racconto di un amico che vive a Dubai.
Ha gia votato ieri.


Mi sono svegliato presto, oggi. Pur dopo un pessimo nescaffe' troppo leggero e troppo caldo, sono di buon umore.

E' una bella giornata. Il vento, leggero, da sud-est ha finalmente asciugato l'aria che e' stata fin troppo umida negli ultimi giorni. E anche la temperatura e' piacevole: primavera.

E' venerdi', quasi nessuno lavora, ci sono poche auto in giro, e finalmente il brusio continuo che caratterizza i giorni della della settimana e' quieto. (E con la buona temperatura anche i mille condizionatori tacciono).

L'appartamento dove vivo e' al 30esimo piano, dal terrazzo vedo benissimo il mare azzurro azzurro, quasi vicino. L'atmosfera e' di cristallo e si distinguono i contorni delle isolette artificiali che avrebbero dovuto formare l'arcipelago del "mondo".

In effetti anche qui la crisi economica -ormai alle spalle- ha fatto delle vittime, e il progetto del "mondo" e' stato interrotto lasciando che le isolette, senza protezione dalle onde del mare, si consumino lentamente. non ostante tutto, peo' sono affascinanti da osservare. L'unico problema lo hanno avuto gli investitori internazionali (che qualcuno afferma essere capitali alquanto oscuri, in gran parte cinesi e russi)

Decido che e' il tempo giusto per provare il "brunch" in uno dei ristoranti lungo il mare di cui mi hanno spesso parlato bene. Da queste parti il brunch e' un avvenimento preso molto sul serio, e

Non soltanto, come spesso accade altrove, per il cibo e il convivio, ma perche' rappresenta uno dei pochi momenti di bere alcool "free flow" a prezzi ragionevoli.

Scendo nel garage condominiale e osservo compiaciuto l'automobile bella pulita, viene lavata, nel parcheggio stesso, tre volte la settimana per una cifra irrisoria da una coppia di indiani che arrotonda cosi' il povero stipendio del lavoro nei cantieri. Sottraendo tempo al riposo.

Non ostante il poco traffico ci vuole una buona mezz'ora, Dubai e' "lunga" cinquanta chilometri, per raggiungere l'albergo che ospita il ristorante.

Un gentile "valet" prende l'auto eliminando il problema del trovare parcheggio.

Al ristorante, il solito buffet, ci sono almeno venti camerieri -questi sono filippini, in grande maggioranza- pronti e disponibili.

Il tempo passa veloce, e dopo il brunch, il caffe' turco e una lunga piacevole "shisha".

Nello "shisha bar" ci sono, oltre ai soliti camerieri filippini, gli addetti -di solito egiziani o libanesi- che accudiscono il narghile, rifornendo di carbone e pulendo la cenere che si forma via via.

Una passeggiata lungo mare (lungo il poco mare che e' stato lasciato libero dalle costruzioni) completa questa giornata. L aspiaggai e' immacolata e viene regolarmente pulita con una frequenza imbarazzante rispetto -per esempio- agli standard liguri che conosco molto bene.

Rientrato a casa, prima di dormire, mi accorgo che ho finito il caffe'. Una telefonata al negozio che e' al pian terreno della torre dove abito, negozio aperto 24 ore su 24 sette giorni alla settimana, e il solito indiano mi porta a domicilio l'amato/odiato nescaffe'.

...insomma: life, as it should be.

Oppure no?

Solo oggi saro' stato "accudito" da quindici persone diverse, tutti "molto poveri" ma tutti con un regolare lavoro e tutti regolari immigrati. Ed e' cosi' tuti i giorni per qualsiasi attivita'.

Per non parlare poi delle formichine indiane/pachistane/bangladeshe che tutti i giorni si muovono e lavorano nei millemila cantieri che, a crisi passata, hanno ripreso a lavorare alacremente

La normale giustificazione per questa sorta di moderno schiavismo, no, meglio, non schiavismo, ma "societa' a caste", e' che: "...con quello che guadagnano qui, al loro paese comprano casa e campano la famiglia".

Il che e' pure vero, ma, ovviamente, non e' giusto. Pero', pur avvertendo un profondo senso di ingiustizia per il trattamento che ricevono coloro che sono nati nella parte sbagliata del mondo, anche io, sfrutto il loro lavoro che e' tanto, ma pagato, per gli standard occidentali, pochissimo.


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brinde

posso dire una cosa che poco centra con il racconto del tuo amico?

IO SONO CONTRARIO AL VOTO DI QUELLI CHE VIVINO ALL'ESTERO

c'è poco da fare, chi non è qui non può sapere come vanno realmente le cose, e poi, se io quel giorno sono fuori dalla mia città non posso votare, mentre chi è sempre fuori dalla nostra nazione può farlo
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Citazione di: brinde il 19 Febbraio 2013, 10:43:40
posso dire una cosa che poco centra con il racconto del tuo amico?

IO SONO CONTRARIO AL VOTO DI QUELLI CHE VIVINO ALL'ESTERO

c'è poco da fare, chi non è qui non può sapere come vanno realmente le cose, e poi, se io quel giorno sono fuori dalla mia città non posso votare, mentre chi è sempre fuori dalla nostra nazione può farlo
Giusto. Questa è stata una cazz.... di Tremaglia.

🡱 🡳