Per non dimenticare Giovanni Falcone...

Aperto da focus style, 23 Maggio 2012, 08:20:23

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focus style

... Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani.

Oggi, 20 anni fa, sulla A29, all'altezza dello svincolo di Capaci, 500kg di tritolo hanno barbaramente ucciso 5 servitori fedeli dello Stato colpevoli di lottare contro la mafia.


Questa è l'edizione straordinaria del TG1
.

All'epoca avevo quasi 7 anni, ma ricordo ancora l'edizione del TG5 e quello che si commentò in casa. Lo ricordo come se fosse ieri.
Lo ricordo perché spero che ci siano 10-100-1000 Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. 10-100-1000 servitori fedeli dello Stato. 10-100-1000 persone che credono nella legalità.

W L'ITALIA! W FALCONE! W BORSELLINO!

Funaio

Mai dimenticare,troppi i caduti per difendere la legalità.
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Pasquale S

che giorni brutti
son passati 20 anni
sembra ieri
io avevo 8 anni ma ricordo tutto
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http://www.idaf.it/index.php?topic=30565

Claudio M

#3
.

Fordista dal 1985.

focus style

Citazione di: Aliseo il 23 Maggio 2012, 10:29:26
EEEE come ricordo bene quei giorni.

Ma umilmente e molti silenziosamente, una critica vorrei fare a Giovanni Falcone se fosse ancora vivo, piu' che una critica un errore che secondo me lui a commesso e successivamente ha commesso anche Borsellino ... quello di essersi fidato dello stato.
Claudio, almeno in questo post, ti chiedo di non dare il via alle polemiche. Lo scopo è quello di ricordare un fedele servitore che è morto per lo Stato. Di errori ne avrà fatti tanti. Però ha creduto di poter regalare alle future generazioni una Patria migliore. Un po' come il prefetto Mori.

Claudio M

Citazione di: focus style il 23 Maggio 2012, 10:33:52
Claudio, almeno in questo post, ti chiedo di non dare il via alle polemiche. Lo scopo è quello di ricordare un fedele servitore che è morto per lo Stato. Di errori ne avrà fatti tanti. Però ha creduto di poter regalare alle future generazioni una Patria migliore. Un po' come il prefetto Mori.
Eccheho detto??? Mo lo tolgo.

Fordista dal 1985.

Pasquale S

le sue indagini probabilmente  avrebbero portato a legami tra stato e mafia
sicuramente qualcuno sapeva quello che stava per succedere
ma gli ha fatto comodo
e ha lasciato fare
vedi presunta trattativa stato mafia, servizi deviati ecc ecc

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giovivirgi

io avevo 14 anni ricordo benissimo anche perche' e' successo a meno di 100 km da dove abito io un dramma per la sicilia e per tutta l'italia
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Claudio M

Idea geniale anti-mafia: smantellare la Dia

.pubblicata da Marco Travaglio il giorno venerdì 25 maggio 2012 alle ore 16.15 ·.
Carta Canta - l'Espresso, 25 maggio 2012


Il ritorno delle stragi e le commemorazioni per il ventennale di Capaci ci hanno rovesciato addosso un surplus di retorica a colpi di convegni, libri, speciali e fiction tv, messaggi, lacrime, corone di fiori, cippi, busti, monumenti, targhe, nastri, proclami di alte e basse alte cariche dello Stato, "non abbassare la guardia", "assicurare i colpevoli alla giustizia", "Giovanni" di qua e "Francesca" di là. Intanto, lontano dai riflettori, viene smantellata una delle eredità più preziose di Falcone: la Direzione investigativa antimafia (Dia), nata proprio vent'anni fa dall'idea del grande giudice di creare una struttura specializzata "interforze" per raccogliere e coordinare il meglio di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza nella lotta alla criminalità organizzata.

Nel 2001 la Dia aveva in dotazione 28 milioni di euro, ora non supera i 10. Per svolgere tutti i suoi compiti, necessiterebbe di 3000 uomini, invece è ridotta a 1300. Come se non bastasse, il governo Berlusconi - quello che sbandierava come roba sua i latitanti arrestati e i beni sequestrati, quello che il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso vorrebbe premiare "per la lotta alla mafia" - nel 2010 ha decretato il blocco degli stipendi per tre anni agli operatori della Dia. E nell'ottobre 2011 ha infilato nel decreto Stabilità una normetta che taglia i loro stipendi del 20%, riducendo del 60% il Tea (trattamento economico aggiuntivo) per il 2012-2013. Misura confermata dal governo Monti. Un risparmio insignificante, ingiustificabile con motivazioni economiche (in media il Tea degli 007 antimafia ammonta a circa 300 euro mensili, su stipendi di 1400-2000 euro). E per giunta "riservato", in tutto il comparto sicurezza, solo alla Dia. Quanto basta per far sospettare tutt'altre finalità.

Sciogliere la Dia a vent'anni dalla sua nascita e dalla morte di Falcone sarebbe troppo anche per questa classe politica: molto meglio svuotarla giorno per giorno, per non dare nell'occhio. "Vogliono toglierci la nostra specificità – denuncia un ispettore che, per ovvi motivi, non nominiamo – che ancor oggi ci consente di fare indagini in completa autonomia dalla politica, e che ci rende 'pericolosi' e poco 'gestibili'. Fanno di tutto per affossarci: prima i continui tagli di fondi e mezzi, poi il trasferimento insieme alla Criminalpol in una zona periferica di Roma, infine l'uso del turnover per riempirci di personale sempre meno qualificato e più raccomandato. Eppure, nonostante le mortificazioni, abbiamo mantenuto un livello di preparazione e di indipendenza altissimo. E forse è proprio questo il 'problema'...".

Il bilancio di vent'anni di Dia parla chiaro: 12 miliardi di euro i beni sequestrati a Cosa Nostra, camorra, 'ndrangheta e Sacra Corona Unita, 2 miliardi quelli confiscati, 9 mila ordinanze di custodia cautelare dal 1992 al 2012. Sei mesi fa, dopo le denunce dei sindacati di polizia e del Cocer dell'Arma, gl'ispettori Dia hanno scritto all'allora ministro dell'Interno Roberto Maroni: "Abbiamo il dovere morale di denunciare l'ennesimo tentativo di depauperare la Dia, fortemente voluta da Falcone, attentando così alle sue idee". Ma, come han dichiarato al sito linkiesta.it, non hanno mai ricevuto uno straccio di risposta: "Nè da Maroni, nè dal capo della Polizia". Fli ha presentato una proposta di legge per rifinanziare la Dia secondo le sue esigenze, ma nessun altro gruppo parlamentare s'è finora associato. Così, proprio mentre occorrerebbero detective esperti e professionali per fare luce sul rinascente stragismo e si avvicina come non mai la verità sulle trattative Stato-mafia partite dopo la strage di Capaci e forse tutt'oggi in corso, lo Stato rinuncia al suo apparato investigativo e repressivo più efficace e collaudato. Il tutto mentre le Procure impegnate in indagini su mafia e politica denunciano difficoltà sempre maggiori nel trovare investigatori disposti a rischiare la carriera pestando i piedi a questo o quel potentato. Altro che "non abbassare la guardia" e "assicurare i colpevoli alla giustizia". Vent'anni dopo, siamo tornati alla vecchia battuta di Amurri e Verde: "La criminalità è organizzata, e noi no".

Fordista dal 1985.

Giògiò-Giovanni

Gloria ed onore alle vittime delle mafie in particolare Falcone e Borsellino,
ma sentir dire che si smanteleera la DIA è una cosa a dir poco diabolica

🡱 🡳