Il mortadella e coloro che hanno festeggiato "a mortadella e champagne"

Aperto da marcovola, 10 Marzo 2013, 11:45:56

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marcovola

Apro questo topic con l'intento di ristabilire un minimo di verità su questi ultimi anni e magari spingere qualcuno a vedere con occhi diversi quello che in questi giorni potrebbe succedere e non a caso inizio con un link dove si denota chiaramente che fare e dire di fare non hanno un peso analogo ma è giusto che chi si pone alla guida di un paese faccia e chi è comunque demandato dagli Italiani anche se in misura minore collabori.
http://livesicilia.it/2013/03/10/sul-muos-gli-stessi-interessi-che-portarono-alla-scomparsa-di-mattei_278046/

LA Paura di Crocetta
"Sul Muos gli stessi interessi
che portarono alla scomparsa di Mattei"
Domenica 10 Marzo 2013 - 06:00 di Accursio Sabella

Il presidente Crocetta: "L'ex Idv De Gregorio ha raccontato che la Cia avrebbe fatto cadere il governo Prodi perché questo si oppose al radar americano. Se è davvero così, figuriamoci se certi poteri si fermeranno di fronte a un governatore..."
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TUSA (MESSINA) - "Sono seduto su una polveriera". Quella polveriera si chiama Muos. Le nuove "spine", le nuove preoccupazioni per il presidente della Regione Rosario Crocetta arrivano da storie di qualche anno fa. La storia, in particolare, che racconta della caduta dell'ultimo governo Prodi. Affossato dalla scelta dell'Udeur, nel 2007, di uscire dalla maggioranza dopo un'inchiesta a carico dell'allora ministro della Giustizia Clemente Mastella. E dopo la presunta "campagna acquisti" di Silvio Berlusconi, ora al vaglio degli inquirenti, che portò tra le fila del centrodestra l'ex Idv Sergio De Gregorio. Ma sono proprio alcune dichiarazioni di De Gregorio a gettare nuove ombre su quei giorni. Al di là della vicenda che coinvolse Mastella (e anche la moglie dell'ex ministro), la caduta del governo Prodi sarebbe stata il frutto di altre pressioni. Di altri poteri. Della Cia, per la precisione, che avrebbe "spinto" per la fine del governo di centrosinistra, inviso per diversi motivi. Tra questi, la diffidenza e l'ostilità dell'esecutivo Prodi nei confronti del Muos, il dispositivo radar di Niscemi. Ostilità confermata dallo stesso De Gregorio, sulle colonne de La Repubblica.

"Sono seduto su una polveriera" dice oggi Rosario Crocetta, che al Muos si è opposto, avviando l'Inter di revoca delle concessioni agli Usa."Le dichiarazioni di De Gregorio - dice Crocetta - sono davvero inquietanti. Se si è mossa persino la Cia per far cadere un governo nazionale, figuriamoci cosa può succedere a un semplice Presidente della Regione". E a dire il vero, secondo Crocetta, le pressioni sarebbero già partite. "Già dai primi giorni dal mio insediamento - dice il governatore- sono partiti i dossier nei miei confronti. Ed è chiaro che a muoversi, in questi casi, sono i poteri forti". Quali siano questi poteri, è meno semplice da comprendere, ma Crocetta fa riferimento a una vecchia e inquietante storia: "Non è mafia. O meglio, non stiamo parlando solo di mafia. Questi poteri, in passato, a mio parere, furono responsabili, ad esempio, della sparizione di Enrico Mattei. Figuriamoci se si preoccupano di intervenire su un presidente della Regione".

Il Muos, una polveriera. E la politica stavolta non c'entra. Sulla vicenda del radar, infatti,si era consumato uno "strappo" con i deputati del Movimento cinque stelle, che hanno protestato in occasione dell'approvazione del Dpef, per poi brindare alla revoca delle autorizzazioni. Un risultato "rivendicato" dai grillini come una propria vittoria. "Loro possono dire quello che vogliono - precisa Crocetta - ma gli atti, le delibere, le ho fatte io. Le ha fatte il mio governo, mica i grillini. Ed è per questo motivo che da adesso in poi mi aspetto una reazione da parte di qualcuno. Gli stessi, magari - prosegue, sibillino, i, governatore - che in passato avevano l'obiettivo di far commissariale la Sicilia, in modo da far saltare tutto e reinstaurare il loro ordine. Chi sono? Gli stessi poteri che decisero di far scomparire il presidente dell'Eni".
"C'è chi lo vide ridere
davanti al Parlamento
aspettando l'esplosione
che provasse il suo talento,
c'è chi lo vide piangere
un torrente di vocali
vedendo esplodere
un chiosco di giornali".


"Il bombarolo"
F. De Andre'

marcovola

E aggiungiamo:
http://www.ilmessaggero.it/primopiano/cronaca/de_gregorio_pranzo_cia_mastella_prodi/notizie/256493.shtml

De Gregorio: «Quel pranzo con la Cia e Mastella per far cadere Prodi»   

ROMA - Un pranzo organizzato da Sergio De Gregorio con il capocentro della Cia a Roma, per parlare di come far cadere il governo Prodi. Presente l'allora ministro della giustizia Clemente Mastella, che mesi dopo abbandonerà il governo di centrosinistra dichiarando di essere vittima di accanimento giudiziario.
Stando al racconto dell'ex senatore idv che ha ammesso di aver ricevuto 3 milioni di euro per far cadere il governo, sarebbe stato in quella occasione, nell'estate 2007, che il capocentro della Cia avrebbe espresso chiaramente al ministro della giustizia che l'amministrazione americana avrebbe gradito che l'«esperienza» del governo Prodi terminasse.

IL PRANZO CON GORELICK
Che Sergio De Gregorio avesse parlato delle pressioni da parte dell'amministrazione era un fatto noto. Nella richiesta di custodia cautelare che lo riguarda, resa nota nei giorni scorsi, diceva esplicitamente che quando l'estate scorsa incontrò il senatore Marcello Dell'Utri gli raccontò «dell'intervento con gli americani per mandare a casa Prodi».

Ora che gli atti allegati alla richiesta sono stati messi a disposizione dei membri delle vecchie giunte di Camera e Senato, però, quel verbale omissato comincia a circolare. E il racconto fatto ai pm di Napoli che lo accusano di corruzione in concorso con Silvio Berlusconi è molto preciso: «Nell'estate del 2007 organizzammo un pranzo tra me, De Chiara, Mastella e Gorelick (Robert, capocentro della Cia a Roma dal 2003 al 2007 ndr) - spiega - Gorelick disse chiaramente a Mastella che l'amministrazione americana avrebbe mostrato riconoscenza a chi avesse messo fine ad un'esperienza del genere», sottinteso, ma il passaggio è esplicito, il governo Prodi.

Davanti a quelle richieste, Mastella avrebbe detto di non essere interessato per poi lasciare la tavola. Ma è un fatto che alcuni mesi dopo a gennaio del 2008 annuncerà le sue dimissioni dalla carica, motivate dalla "mancata solidarietà politica" da parte del centro-sinistra rispetto alla vicenda che lo vedeva indagato portando così alla fine del governo Prodi.

LA RISPOSTA DI MASTELLA
Il racconto di De Gregorioi, tira fuori dagli archivi un nome dimenticato: Enzo De Chiara italoamericano nato ad Aversa, rappresentante in Italia del partito repubblicano, che negli anni novanta vantava un'amicizia personale con Bill Clinton. L'inchiesta della procura di Aosta che lo tirava in bsllo, chiamata Phoney money, ipotizzava l'esistenza di una "nuova P2" che avrebbe riunito boiardi di Stato, alti gradi di polizia e Guardia di Finanza, faccendieri, uomini della Cia, con la copertura di ambienti della massoneria. De Chiara, definito allora «amico dell'amministrazione americana» ne avrebbe fatto parte anche come rappresentante in Usa dell'allora società telefonica Stet.

Interpellato, Mastella dice di ricordare quel pranzo: «Era una colazione, rimasi solo pochi minuti. Non avevo capito che l'americano presente fosse il capocentro Cia ma in ogni caso gli dissi di essere soddisfatto del mio incarico al governo». E aggiunge: «Mi stupì il rapporto tra De Gregorio e gli altri presenti». «Questa dichiarazione è una cosa enorme», commenta il deputato radicale Maurizio Turco che tra pochi giorni lascerà l'incarico: «Credo ancor più interessante dal punto di vista della sicurezza dello stato di qualsiasi altra affermazione del senatore De Gregorio».
"C'è chi lo vide ridere
davanti al Parlamento
aspettando l'esplosione
che provasse il suo talento,
c'è chi lo vide piangere
un torrente di vocali
vedendo esplodere
un chiosco di giornali".


"Il bombarolo"
F. De Andre'

marcovola

Chiedo ai signori moderatori se possibile di chiudere questo topic.
Grazie
"C'è chi lo vide ridere
davanti al Parlamento
aspettando l'esplosione
che provasse il suo talento,
c'è chi lo vide piangere
un torrente di vocali
vedendo esplodere
un chiosco di giornali".


"Il bombarolo"
F. De Andre'

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